Il bello dello sport è che puoi trovare persone con la stessa passione anche in contesti apparentemente lontani. 

Ed è quello che è accaduto al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere dove è stata creata una squadra di pallacanestro formata da magistrati e avvocati. 

Una squadra che lo scorso sabato ha sfidato a Caserta un altro team “istituzionale”, la Nazionale Italiana Pallacanestro Parlamento, composta dai parlamentari appassionati della palla a spicchi. 

Una partita giocata nell’ambito della manifestazione #Schiaccialamafia organizzata dall’APS Zoccoloduro Italia in collaborazione con la squadra del Tribunale sammaritano e la Juvecaserta 2021.

Abbiamo intervistato uno dei co-fondatori del team del Tribunale in provincia in Caserta, Giacomo Urbano, PM a Santa Maria Capua Vetere e Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale Ordinario (QUARTA SEZIONE INDAGINI).

La sua passione per il basket lo ha portato non solo a giocare con la Nazionale Basket Magistrati, ma a fondare (insieme al collega Meccariello) ed allenare la Pallacanestro Tribunale SMCV. 

Da dove è nata l’idea di questa partita?

L’idea nasce quando scopro che esiste una nazionale di basket parlamentari. La premessa è che qui a Caserta abbiamo dal 2015 una squadra di basket del Tribunale, formata da avvocati e magistrati, che partecipa annualmente al relativo Torneo nazionale tra l’altro vinto 4 volte nelle ultime 6 edizioni. Una squadra nata non solo per unire colleghi con la stessa passione per il basket, ma che ha anche uno scopo sociale. Spesso organizziamo o siamo invitati a partite inserite in manifestazioni che coinvolgono gli studenti, in cui il basket è il pretesto o l’occasione per parlare di altro. Portare, quindi, in città una rappresentanza della massima e più pluralista tra le istituzioni nazionali, mi è sembrata una buona occasione per parlare di altro attraverso il basket. Non ex cathedra o dagli scranni ma in canotta e dal parquet, correndo dietro ad una palla a spicchi, capace di far tornare per quei 40 minuti, anche noi adulti, quattordicenni e quindicenni come quei ragazzi cui ci rivolgiamo. 

Arte, sport ed inclusione nel segno della legalità: quanto la società moderna ha bisogno di essere sensibilizzata sul tema?

Arte e sport possono camminare insieme (e la manifestazione di sabato l’ha dimostrato) perché hanno un comune denominatore, la bellezza. Un assist no look, un lay-up con crossover, una schiacciata cosa hanno in comune con un quadro, una scultura, un assolo di chitarra? La meraviglia, spesso sottolineata allo stesso modo con un’espressione di stupore.  E la bellezza educa ed include molto più che tante parole vuote dette per ascoltarsi, in passerelle piene di retorica. Legalità è concetto vuoto se non riempito. Anche le leggi razziali fasciste erano conformi a legge ma erano ingiuste. Il concetto chiave è quindi giustizia. E la mia percezione dopo anni di magistratura inquirente è che i ragazzi li convinci al rispetto del giusto, alla considerazione dell’altro (anche se diverso da sé) e delle regole, solo se si capisce che tutto ciò conviene. La regola percepita come giusta e non calata dall’alto ed imposta. Da sempre il basket è momento di cooperazione e competizione, si gioca con il tempo, in spazi ristretti, la comunicazione tra gli atleti gioca un ruolo fondamentale, quanto questa metafora sportiva richiama best practices di successo anche in altri ambiti?

La comunicazione in una società 2.0, se non è tutto, è tanto. Per restare nel mio ambito, quello giudiziario, molto ci sarebbe da fare mutuando il linguaggio verbale e il linguaggio del corpo dei cestisti. Sia per la rapidità, che per la nettezza nelle risposte alle domande e agli interrogativi, a volte inevasi che provengono dall’opinione pubblica. Non mi riferisco alla comunicazione del merito dei provvedimenti giudiziari, ormai regolata in maniera stringente dalla legge, quanto piuttosto alla corretta informazione su tutto ciò che sta intorno e alla base dell’attività giurisdizionale e che su di essa ovviamente ricade: le condizioni ed i luoghi di lavoro, i tempi , i carichi. Questa esperienza cestistica che vede giocare insieme nella stessa  squadra giudici, pm ed avvocati – attori contrapposti nella vita lavorativa – è un esempio di come sia assolutamente normale quello che a volte può non apparire tale, semplicemente perché non spiegato.

Ci saranno altri eventi del genere? Se si dove e quando?

A Natale, come facciamo da un po’ di anni, porto la squadra a giocare a Castel Volturno  contro la Tam Tam Basket di Massimo Antonelli, un bellissimo progetto di inclusività che invito tutti ad approfondire. A giugno saremo a Palermo a difendere il titolo al torneo annuale per tribunali “Per non dimenticare”, in memoria delle vittime della strage del Tribunale di Milano avvenuta il 9 aprile 2015.

Questi i partecipanti alla partita di sabato scorso tra la Pallacanestro Tribunale SMCV e la Nazionale Italiana Pallacanestro Parlamento.  

Pallacanestro Tribunale SMCV: Meccariello, Mastroianni, Vignola, Plini, Quaranta, Occhionero, Corsiero, Capone, Pepe, Avallone, Sgambato, Nigro, Raucci

Nazionale Italiana Pallacanestro Parlamento: Mollicone, Gambale, Migliore, De Falco, Sibilia, Trano, Sica, Sasso, Di Maso, Vianello, Cornetti, Rizzatto, Matteo Baruzzo,  Federico Casella.