Come nella scorsa stagione, il girone di andata della ZS Group Messina si chiude con una sconfitta sul parquet di Ragusa. Ma stavolta le differenze sono tante, a cominciare dall’andamento del match che ha visto i giallorossi comandare per lunghi tratti ed andare vicini alla parità con l’ultimo tiro a disposizione che avrebbe potuto regalare un meritato over time. Ma ciò che è cambiato rispetto al 2018 sono la mentalità, il tasso tecnico della squadra e di conseguenza la classifica che ha visto il team caro al presidente Zanghì chiudere in terza posizione, a pari punti con Barcellona sconfitta nello scontro diretto al “PalaMili”.

L’ottimo lavoro svolto dalla dirigenza e dal Direttore Tecnico Pippo Sidoti durante il precampionato, con la scelta dei giocatori, ha dato i suoi frutti sul campo: dieci partite vinte sulle tredici giocate. Tre sconfitte in cui la Basket School Messina ha sofferto soltanto contro l’Alfa Catania. Se a Gravina, nel match di esordio su un campo particolare, forse è mancata la giusta mentalità, a Ragusa non abbiamo affatto notato grande differenza al cospetto dell’altra capolista. I 31 punti di Bakula (la maggior parte realizzati grazie a iniziative personali) e i 22 del cecchino Andrea Sorrentino, alla fine hanno fatto la differenza. La squadra allenata da Sidoti e Paladina è apparsa più manovriera. Malgrado alcune scelte offensive siano sembrate un po’ affrettate, il fatturato è stato notevole: in casa, Ragusa non aveva mai subito così tanti punti (82), mentre in trasferta soltanto nella gara persa a Barcellona ne aveva incassati 92. In difesa è mancata una attenta marcatura su Bakula, anche per l’assenza di Daniels, che avrebbe garantito una maggiore presenza sotto canestro con il suo atletismo. Una rotazione in meno per la panchina peloritana che ha inciso e non poco. Se Messina nel primo tempo ha potuto giocare come sa, con Warden autore al 20’ di 14 punti dei 16 finali messi a segno, nella ripresa la marcatura sul lungo australiano è diventata a dir poco asfissiante. Spesso è stato raddoppiato se non triplicato e i difensori di casa hanno più volte usato le maniere forti, senza essere sanzionati dai direttori i gara. Con questo non vogliamo affermare che la ZS Group Messina ha perso per colpa degli arbitri, ma una maggiore attenzione soprattutto sotto il canestro ragusano avrebbe cambiato qualche decisione. Certe scelte, in una partita giocata punto a punto, fanno la differenza. Ovviamente la Virtus ci ha creduto fino alla fine, ha vinto con “mestiere”, grazie alle ottime individualità di cui è in possesso, approfittando di qualche errore commesso dai messinesi.

In buona sostanza, la Basket School Messina è uscita rafforzata da questa sconfitta (anche se sempre di sconfitta si tratta e perciò deve servire da insegnamento), ma regala maggiore consapevolezza dei propri mezzi ad una squadra giovane e ricca di talento. Il girone di ritorno ci dirà se Scimone e compagni avranno imparato la lezione. A parte l’Or.Sa., in riva allo Stretto arriveranno tutte le avversarie dirette e, con un Travis Black in più nel motore, gli scolari potranno diventare grandi protagonisti di questa seconda parte del campionato.