Il presidente della Lega Basket Serie A Umberto Gandini ha rilasciato una lunga intervista a Piero Guerrini, analizzando vari temi. Ecco l’intervista completa.
Presidente Gandini, il bilancio della Frecciarossa Final Eight.
“Assolutamente positivo, abbiamo proposto idee innovative, magari non comunicandole al meglio ma provvederemo, sviluppato iniziative per far crescere l’interesse intorno alla pallacanestro. Lo spettacolo offerto è stato buono, così come il coinvolgimento del mondo esterno e il pubblico dopo il ritorno da sabato al 60% è stato in linea con le attese. Prima della pandemia il tasso di riempimento delle nostre arene era del 73%, da marzo starà alle società lavorare per ritornare a quei livelli almeno. Si può fare”.
La situazione reale dei club di Serie A?
“Viste le difficoltà del momento e la quasi totale assenza di aiuti, l’oculatezza dei club ha permesso di affrontare la situazione”.
Ma avete completato il manuale delle licenze per la Serie A. Può entrare nel merito, in attesa dell’approvazione Fip?
“Avevamo presentato un documento nell’aprile 2021 alla Fip. Dopo l’analisi federale abbiamo deciso di completare il lavoro. Abbiamo sviluppato l’argomento dei parametri al vaglio della Com.tec. per il controllo dei bilanci, soggetti a revisione ogni anno. Si è deciso di stabilire una soglia minima di quota sponsorizzazione, senza la quale non si può disputare la stagione, dovrà essere deposita la garanzia economica da parte degli investitori affinché i club completino la stagione. Sul tema infrastrutture pur dovendo fare i conti con impianti non di proprietà, ci sono segnali positivi, Cantù e Brindisi stanno preparando nuovi palasport, Tortona realizza la Cittadella , altri club hanno programmato lavori”.
Altri punti?
“In accordo con la federazione abbiamo stabilito l’obbligo di figure professionali di qualità in ogni settore, dalla comunicazione, al marketing, alla biglietteria, ai rapporti coi clienti. Abbiamo definito il numero minimo di allenatori, debitamente retribuiti, anche per i settori giovanili. Ogni club dovrà avere staff completi. Vogliamo che il basket sia professionale al di là dell’adesione alla Legge 91”.
Avete considerato i contratti di immagine?
“È un tema molto presente nel dibattito, ma già il fatto che tutti i contratti grazie al manuale debbano essere depositati in ogni parte, è una garanzia. Sulla quantità di immagine è necessario il dialogo con la Fip e l’agenzia delle entrate, però”.
Abbiamo pubblicato nei giorni scorsi alcuni parametri, tra cui il rapporto ricavi/indebitamento. Può chiarire?
“Semplicemente non può esserci troppo sbilanciamento. E comunque lo stesso deve essere coperto in solido e in corso d’opera dai proprietari o consorzi. Tutto resta affidato ai controlli periodici”.
Se non varrà soltanto il diritto sportivo, la Serie A resterà a 16?
“Vale la delibera di LBA per le 16 squadre. Poi dal 2023/24 occorrerà valutare con la Fip la riforma. I club che non disputano le coppe vorrebbero più eventi per una questione di incassi, credo sia necessario un equilibrio. Intanto abbiamo un campionato molto più competitivo”.
La Fip chiedeva un campionato primavera sul modello calcio.
“Abbiamo stabilito che tutte le società debbano disputare due campionati di Eccellenza. Sull’età non sono convinto che la più avanzata sia la migliore, perché quelli davvero forti dovrebbero già giocare tra i senior, ma mi attengo agli studi dei tecnici”.
Il suo mandato scadrà in ottobre. Lei resterà?
“Dovrebbe chiederlo ai club. Il mio compito è lavorare per le società, siamo riusciti a dare segnali di crescita anche dopo i due anni più difficili dai tempi della guerra. E gli ascolti televisivi sono rimasti in linea con il passato”.
Ma le abitudini del pubblico, da riconquistare sugli spalti e non solo, sono cambiate.
“Lo sappiamo e abbiamo eseguito e ordinato molte studi in proposito. Nei prossimi giorni faremo una serie di incontri esplorativi con tutti gli operatori del settore per comprendere come vedono il nostro prodotto. Ci rendiamo conto che l’utente
televisivo sta invecchiando. Non a caso offriamo contenuti prodotti da noi, sul nostro sito e su ogni social media, ora anche su TikTok che dà già buoni risultati. A breve partiremo con i podcast sul nostro sito e su Spotify. Il basket ha tante storie da
raccontare anche extra campo. E Basket Zone su Dmax, seppur alle 23, è un primo passo per narrarle”.
Ancora regole: budget minimo o tetto salariale?
“Abbiamo introdotto il budget minimo, ma non abbiamo ancora inserito la cifra. Sappiamo tutti che senza una certa disponibilità la Serie A non si può fare”.
E cosa farete in caso di documenti poi non rispettati?
“Esistono strumenti per certificare le patologie e curarle. Detto questo, tutti gli sport di squadra ora sono in difficoltà con l’erario. I rinvii nei pagamenti hanno permesso di affrontare l’emergenza, ma alla fine bisogna pagare”.
La buona notizia viene dalle neopromosse: Tortona ha dimostrato la sua forza e organizzazione anche in Coppa Italia. E c’è Napoli.
“L’avevo detto già a luglio scorso che sarebbero arrivate due squadre con potenziale non comune, strutture in grado di lottare per i playoff. E sono anche società che hanno qualità imprenditoriale e vogliono contribuire alla crescita del movimento e del prodotto”.
Insomma, Legabasket punta al consolidamento o alla crescita?
“Assolutamente alla crescita, ma sostenibile. Non esiste crescita senza sostenibilità”.
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