Con i campionati annullati definitivamente per decisione della Fip, il basket italiano guarda giocoforza alla prossima stagione per ripartire. Le incognite, però, sono lo stesso molte. A partire dall’evoluzione della pandemia, ancora purtroppo tutta da scoprire; senza dimenticare quelle che potrebbero essere le misure del governo per la fase di uscita dall’emergenza.
Nella giornata di ieri, infatti, è circolata una bozza di provvedimento che, nella parte riguardante gli eventi sportivi, sembrerebbe contenere il progetto di imporre le ‘porte chiuse’ almeno fino al 31 dicembre 2020, se non addirittura fino al 31 marzo 2021.
A Il Resto del Carlino, il segretario generale della LNP, Massimo Faraoni, si è espresso in maniera chiara: “Dobbiamo farci trovare pronti e, per ogni evenienza e a seconda di quella che sarà la situazione tra qualche mese, stiamo lavorando per avere un piano A, un piano B e un piano C. L’unica certezza è che si giocherà soltanto se ci saranno le massime condizioni di sicurezza sanitaria per i giocatori e per tutti coloro che saranno presenti alle partite“.
Altro argomento di discussione sono le misure di sostegno per le società di Serie A2 e di Serie B: “Alla Fip abbiamo chiesto di rivedere i costi di federazione, come ad esempio le tasse gara, mentre al CONI di dare aiuti economici ai club, dato che hanno perso incassi importanti e con tutta probabilità avranno meno entrate dagli sponsor“, aggiunge Faraoni.
“Nel prossimo Consiglio Federale si parlerà appunto di quello che la LNP ha chiesto per garantire tutele economiche ai club di A2 e di B, sperando che arrivino nelle prossime settimane” – conclude – “La LNP è il sindacato di A2 e B e sin da quando è iniziata l’emergenza Coronavirus siamo sempre stati al fianco dei nostri associati“.