Queste le parole dei coach di Olimpia Milano e UNAHOTELS Reggio Emilia dopo il successo dei lombardi in gara-1.
Ettore Messina (Coach AX Armani Exchange Olimpia Milano): “Abbiamo giocato un primo tempo normale, che mi aspettavo, considerando che non giocavamo da molti giorni e immaginavo servissero un po’ di minuti per ritrovare il ritmo. Poi abbiamo giocato un eccellente terzo quarto in cui la palla si è mossa bene, abbiamo costruito i tiri giusti, abbiamo tirato con percentuali alte e lì il vantaggio è arrivato a 24 punti. Poi purtroppo il nostro secondo quintetto ha giocato alcuni minuti che definirei rivedibili e questo ha permesso ad una squadra solida, organizzata benissimo da Attilio Caja, di rientrare in partita. A quel punto ho dovuto rimettere i titolari, quelli che credevano che potessimo arrivare fino in fondo amministrando la partita, quindi non erano a loro volta pronti. E così abbiamo rischiato di fare una frittata. Non va bene e questo è qualcosa di cui dovremo parlare già domani. Ma mi tengo anche quei primi 28 minuti, in particolare il terzo quarto, molto buoni”.
Attilio Caja (Coach UNAHOTELS Reggio Emilia): “Prima di tutto, ovviamente, complimenti a Milano perché soprattutto nel primo tempo ha fatto una partita eccellente, in cui i loro meriti sono stai più dei nostri demeriti. Nel secondo tempo abbiamo continuato a giocare la nostra pallacanestro, approfittando di un loro attimo di rilassatezza siamo riusciti a rientrare in partita facendo ottime cose e trovando continuità in attacco. I ragazzi sono stati eccellenti, è stata un po’ la fotografia della nostra annata; all’interno della partite abbiamo momenti di difficoltà, andiamo sotto anche di venti punti, ma non molliamo mai e restiamo sempre fiduciosi nelle nostre capacità. I nostri sforzi sono stati premiati perché alla fine anche se Milano è sempre rimasta davanti è stata una partita punto a punto, sono molto contento della nostra prova. Per essere competitivi con loro non abbiamo grande margine d’errore, nel terzo quarto abbiamo fatto qualche sbaglio di troppo”.