Luis Scola, amministratore delegato dell’Openjobmetis Varese, ha raccontato sull’emittente basca “Radio Vitoria” della sua esperienza sinora dietro la scrivania biancorossa: “A Varese sono molto contento, e non lo dico per circostanza: mi piace quello che sto facendo nella seconda parte della mia carriera, – queste le parole riportate su “La Prealpina” – l’inizio è stato molto difficile, però col passare del tempo ho iniziato ad appassionarmi a tutte le dinamiche legate all’attività da dirigente. Nulla è paragonabile alle emozioni che vivi da giocatore, ma la passione è quasi al liivello di allora”.
Poi c’è spazio anche per fare un punto della situazione sulla recente svolta della squadra: “Il mio ruolo è quello dell’amministratore delegato, seguo l’intera attività del club. I cambi recenti a partire dal coach? La squadra ha cambiato faccia e i risultati di conseguenza: la percezione dell’ambiente è che abbia trovato una formula magica per cambiare la situazione, e questo è pericoloso perché siamo in una posizione di classifica molto bassa. Le ultime vittorie ci hanno garantito un momento di tranquillità che non sappiamo quanto potrà durare”.
Successivamente Scola ha allargato la sua analisi, parlando anche dell’evoluzione del mondo dello sport legato all’impresa: “Rispetto a quando giocavo l’organizzazione dello sport si è evoluta: si è passati da essere società sportiva ad un’impresa, che da una parte vende emozioni e dall’altra vende punti, rimbalzi e vittorie. L’obiettivo è lo stesso, però a me è sempre piaciuto molto cercare di capire le dinamiche dell’imprenditoria, e non c’è palestra migliore per apprendere rispetto a quello che sto facendo ora”.
Infine, l’argentino ha parlato del modo diverso di vivere un match nel ruolo che ricopre ora: “Rispetto a quando sei giocatore, con l’adrenalina e l’emozione della partita, è tutto più veloce perché le situazioni sono legate ad un singolo episodio. Ma sto imparando a vedere le cose con una tranquillità differente, cercando di sconnettermi dall’aspetto emotivo delle partite e viverle in maniera più consona al ruolo che occupo: col passare dei mesi mi sta venendo sempre più naturale”.