Tomas Woldetensae, uno dei segreti di Pulcinella di questa Openjobmetis Varese, è stato intervistato da Giuseppe Sciascia su “La Prealpina” e da Piero Guerrini su “Tuttosport” parlando di come si stia trovando bene ora in Serie A: “Per me giocare a fianco di gente forte è più semplice. In A2 tutto mi sembrava un po’ più caotico. Qui nonostante il livello sia più alto, mi trovo meglio, il nostro allenatore Roijakkers è molto attento ai dettaglio”.
“A Chieti”, prosegue Woldetensae, “non stavo giocando come posso, non stavo bene lì. A Varese quanto si vede in partita è frutto dell’intensità notevole di lavoro in palestra. Coach Roijakkers è molto meticoloso, dà importanza ai dettagli, chiede soprattutto fluidità. Severo? Direi severo, ma giusto, io mi sono sempre trovato meglio con questo genere di coach. È vero, il basket internazionale è diverso da quello di college, più tattico. Però qui mi pare di respirare l’atmosfera di Virginia. Siamo un po’ una squadra di college. E il coach non esita a a mandare in campo ragazzi come Librizzi, segue il filo del lavoro svolto”.
Un’esplosione del genere lo riporta anche in orbita Nazionale: “I complimenti di coach Meo Sacchetti mi hanno fatto molto piacere: la Nazionale è un obiettivo che ho ben chiaro nella testa. Ho fatto le prime esperienze la scorsa estate, certamente molto istruttive. La scelta di Varese può aiutarmi in tal senso? Senz’altro: la piazza è ottima perchè si vive di basket: sono cresciuto a Bologna che ha l’etichetta di Basket City, ma questa è una Basket City 2.0 nella quale ritrovo la stessa passione”.
Tomas è laureato in interior design e scultura: “Continuo a disegnare, ho uno spirito creativo e immagino un mio futuro nel lavoro creativo, appunto. Ma il mio interesse è multiforme. Lo strumento preferito resta la matita. Ho iniziato a disegnare copiando altre opere. Ho fatto tanti esercizi. Ricordo che spesso dovevamo disegnare le mani. A me piace personalizzare: una volta creai dalla mano una skyline, con un’esplosione da cui emergeva in cima un campo da basket. Dopo due anni un mio amico ha postato su Instagram il suo tatuaggio con quel mio disegno”.
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