Ci sono ancora delle parti romantiche nel basket, legate ad un luogo, ad un progetto, ad un modo di fare pallacanestro. Ovvio che Benzdius non abbia solo firmato per amore, la Dinamo ha fatto uno sforzo importante, sapendo quanto sia forte e chiave all’interno della squadra l’ala lituana, ma Benji ha deciso di legarsi fino al 2025 alla Sardegna pur sapendo di avere molte altre possibilità.
- LA CONSACRAZIONE
Sicuramente l’offerta di Sassari non era la migliore ma la più giusta per lui, le sirene europee e italiane suonavano nitidamente, Bendzius ha dimostrato di giocare alla pari contro squadre di Eurolega, ha prodotto il suo miglior gioco qualunque fosse l’avversario, ha messo in grossa difficoltà Milano, è stato determinante nella serie con Brescia, ecco perché il suo mercato è schizzato alle stelle. Dall’arrivo di Bucchi è letteralmente esploso in tutto il suo talento, gioco senza palla, micidiale nel tiro da 3 punti, capacità di leggere il gioco e soprattutto di migliorare anche a rimbalzo, non proprio la specialità della casa (4.8 di media in stagione ma 6.2 ai playoff).
- LA TRATTATIVA
Il GM Pasquini però ha giocato d’anticipo, sapeva che nella post season avrebbe avuto un nugolo di pretendenti in più, non solo ha giocato sui sentimenti, ha messo Bendzius al centro del progetto con un contratto importante, lo ha responsabilizzato come ha fatto il coach durante la stagione, gli ha dato quella leadership che lui ha dimostrato di meritarsi con i compagni e sul parquet.
- LA PERSONA
Professionista esemplare, il primo ad arrivare in palestra, l’ultimo ad andarsene, un combattente, un competitivo, non vorrebbe perdere neanche nel cortile di Viale Umberto giocando tra amici.
Quello che ha dentro Benji è troppo prezioso per il nuovo Banco che nascerà, le concorrenti saranno tantissime, ancora più agguerrite, ancora più facoltose, ma la Dinamo è sempre un posto speciale, primo segnale mandato.
- LA SUA COLLOCAZIONE TATTICA
Bendzius nasce come ala piccola, lo ha fatto per 3 anni in ACB all’Obraidoro dove ha giocato anche il “tortonese” Daum, ha fondamentali da esterno che mette ancora più in risalto da ala forte, la sua agilità, la sua dinamicità gli permettono di aprire il campo con il suo tiro micidiale. Quando Milano lo ha marcato come un esterno, lui ha dimostrato di avere altre chiavi di lettura, i tagli a canestro, l’1vs1 senza palla, l’attaccare dal palleggio o sfruttare i mis match con il suo fade away morbidissimo.
Ha ovviamente anche dei limiti come tutti, altrimenti sarebbe un giocatore di alto livello in Eurolega, la difesa spalle a canestro sui giocatori fisici è un punto dove gli avversari tentano di metterlo in difficoltà come a rimbalzo dove non è mai stato un fenomeno, ma decisamente migliorato nel corso della stagione e dei playoff, un punto su cui ha lavorato molto (il rimbalzo di gara 4 contro Brescia rimarrà decisivo in stagione)