“Ci ritroviamo a scrivere uno di quei messaggi di ringraziamento di fine anno, anche se la nostra stagione è finita ormai da mesi. Un lasso di tempo che ci ha aiutato a metabolizzare in anticipo il saluto ad un grande condottiero di questi venti mesi passati insieme. Non possiamo parlare di separazione, ma di un semplice termine del rapporto, quello con coach Ciccio Francesco Ponticiello. L’amarezza del momento aumenta il magone, quindi per salutare degnamente uno dei più validi allenatori passati per la città della Dea Fortuna abbiamo cercato di ricordare solo i momenti belli. Da parte nostra abbiamo apprezzato una persona umanamente eccezionale, discreto ma al tempo stesso mai parsimonioso nello scambiare opinioni e arricchirci con un sapere enciclopedico sui più disparati argomenti. E questo lo sappiamo tutti, se inizia a parlare è difficile fermarlo. Carriera trentennale ma sempre la stessa emozione e carica, professionista che si è calato in questo piccolo paese di provincia fagocitandone i costumi e i pensieri, le sfaccettature dei suoi appassionati e le abitudini della vita quotidiana. Ce lo immaginiamo anche oggi in quell’angolo del vecchio Borgo a rilassarsi guardando il panorama che il belvedere ci regala. Ci ha aiutato a crescere dal punto di vista sportivo e comunicativo, ci ha elevato sempre rispettando i meriti dell’avversario anche nelle serate più amare. Non ha mai però mancato di difendere i suoi ragazzi e i nostri colori, come nella celebre conferenza del “Meritiamo rispetto, non siamo figli di un dio minore”. In due anni gli si chiedeva di completare un percorso di crescita iniziato nel 2014 e infarcito di risultati roboanti, che aspettavano la ciliegina sulla torta. Non è arrivata ma l’abbiamo assaporata, toccando traguardi quasi irripetibili e quelle emozioni, quelle gare ricche di pathos, suoni, flash e palpitazioni non saranno dimenticate. Mai. Una finale persa in maniera rocambolesca, un campionato da capolista e primatista della Serie B che griderà vendetta per decenni, cancellando i rimpianti dell’8 giugno con una cavalcata pazzesca e inaspettata. Coach Ponticiello aveva costruito l’ennesimo miracolo della sua carriera, senza però fare i conti con quella sorta di “maledizione” che a Palestrina rende più difficile che in altri posti conquistare quello che sarebbe stato meritato. Grazie di tutto coach e col tempo chissà che non tornerà la reciproca voglia di scrivere una nuova pagina di questo (nostro) libro, lasciamo un enorme spazio bianco in quel 2020 per non negarci la chance di completare quello che è stato malamente interrotto. Tanto ci hai lasciato e speriamo che anche per te continueranno a riemergere i ricordi dell’esperienza prenestina, la quale pensiamo abbia aggiunto qualcosa di nuovo e unico alla tua smisurata conoscenza accumulata. Come detto però non vogliamo aumentare il magone e dunque ti salutiamo così, chiudiamo gli occhi e siamo tutti lì (al PalaIaia o fuori fa poca differenza), vittoria in campo e Pa-Pa-Palestrina alto nel cielo, coach Ponticiello a pugni alzati a festeggiare e il pubblico in piedi ad applaudire. Compresa quella Curva il cui coro a te dedicato resterà negli annali anche se non si è mai avverato…”.
Fonte: ufficio stampa Pallacanestro Palestrina