Nell’estate del 2017 arrivò in Brianza in punta di piedi, da semplice aggregato, inizialmente soltanto per dare una mano negli allenamenti. Poi, la svolta: con grandi meriti e dopo tanti sacrifici, Maurizio Tassone si guadagna con il sudore la conferma, siglando il suo primo contratto nei professionisti. La prima annata è un sogno: l’esordio in Serie A, la Final Eight di Coppa Italia e, infine, i playoff contro l’Olimpia Milano. Ma da quella stagione da esordiente, dopo tanta gavetta nelle serie minori, di strada Tassone ne ha fatta parecchia. Piemontese classe 1990 di Torino, figlio d’arte (il padre Guido è sul podio degli allenatori con più presenze nella storia dell’Auxilium Torino), Maurizio è passato dai 23’ totali collezionati nella stagione 2017-’18 ad un posto in quintetto nell’attuale Acqua S.Bernardo Cantù.
Dai playoff dello scorso anno con Milano – vincitori poi dello scudetto in finale con Trento – alla gara del “Mediolanum Forum” di domenica scorsa, 31 marzo, in cui Tassone non solo è partito in quintetto ma ha giocato anche la bellezza di venti minuti. In mezzo sembra passata una vita e, invece, dello stesso Tassone si tratta. Maurizio è sempre rimasto Maurizio. Tra i motivi, però, della sua “esplosione” ci sono sicuramente le tante ore passate in palestra, dove la guardia torinese ha lavorato principalmente per migliorare la propria struttura fisica e il tiro da fuori, arricchendo così il proprio bagaglio tecnico. Da qui in poi, in maniera molto naturale, è arrivata la piena fiducia da parte di coach Evgeny Pashutin prima e da parte di coach Nicola Brienza poi, che hanno creduto in lui concedendogli tanti minuti a disposizione. Ecco, dunque, che dai due minuti scarsi di media della scorsa stagione (solo 13 apparizioni in campo), Tassone è poi passato al quarto d’ora abbondante di utilizzo medio, collezionando nella stagione corrente 18 presenze, di cui 12 da titolare.
Proprio domenica al Forum contro Milano, Tassone ha ritrovato il campo dopo quattro partite in panchina. Prima del derby, l’ultima apparizione risaliva alla gara in trasferta in quel di Reggio Emilia, del 9 febbraio scorso, dove Tassone giocò 17′ da titolare, prima della sosta per la Final Eight di Coppa Italia e per gli impegni delle nazionali. «Personalmente sono contento di aver ritrovato il campo e dei minuti importanti – ha raccontato l’esterno piemontese – anche se la cosa che mi rende più contento è quella di essere riuscito a tornare a dare una mano significativa alla squadra e ai miei compagni. È chiaro che aiutare realmente sul parquet la propria squadra è certamente più gratificante che farlo stando fuori».
Uno sguardo a quello che è stato – al derby con l’Olimpia – e a quello che sarà, con Brescia, domenica 7 aprile a Desio: «Onestamente, abbiamo ancora l’amaro in bocca perché eravamo ad un centimetro dal fare un altro capolavoro. Tutto quello fatto a Milano ce lo siamo comunque meritati perché abbiamo interpretato la partita nella maniera giusta. Adesso questa amarezza, però, dovrà pian piano far spazio alla consapevolezza di poter contare su mezzi importanti. Dovremo avere sopratutto la forza di approcciare sempre così le partite, che l’avversaria sia Milano o un’altra squadra, dovremo avere il giusto approccio alla gara con tutti. In primis partendo dal match con Brescia, dove dovremo avere gli stessi occhi con cui siamo scesi in campo al Forum. Fin dal primo minuto. Perché con la Germani – ha proseguito il 27enne italiano – sarà un crocevia importante per la nostra stagione, è inutile che ci nascondiamo. Sono 2 punti fondamentali per noi, così come lo sono per loro. Entrambi vogliamo stare attaccati al treno playoff. Tanto della nostra stagione passerà da questa partita. Non è quella decisiva ma una di quelle partite fondamentali, anche perché poi avremo un’altra trasferta molto difficile sul campo di Venezia, al pari di quella con Milano» ha concluso Tassone, già concentrato sul prossimo impegno di campionato in programma domenica sera al PalaDesio alle ore 20:45.
Fonte: Ufficio Stampa Pallacanestro Cantù