Così coach Sodini dopo Cantù-Monferrato, terminata 91 a 77 per l’Acqua S.Bernardo: «Il ragionamento tecnico su questa gara è che siamo sfiniti e non lo siamo dopo questa partita ma lo siamo già da un po’. L’essere umano, biologicamente, può sostenere determinati carichi di lavoro e noi siamo già oltre da almeno 20 giorni, tra post covid, Coppa Italia e influenza. Io devo fare un monumento equestre ai ragazzi; non ci può essere un ragionamento tecnico dopo questo match.
Credo che la nostra stanchezza si sia vista, perlomeno l’ha notata tutta la gente che è venuta questa sera al palazzetto; poi, da casa, non so, anche perché spesso televisioni e media filtrano la realtà. La nostra, però, è stanchezza che si è accumulata e, per questo, oggi ho dovuto accentuare molto di più le rotazioni, finché ho potuto. Vi faccio un esempio: Da Ros mi ha chiesto il cambio dopo tre minuti, cosa che non ha mai fatto. Per il resto, credo sia evidente l’ottima crescita di Nikolic, come pure quella di Stefanelli. Non dimentichiamoci, inoltre, i nostri due americani. Il loro atteggiamento offensivo è davvero ottimo. Come posso non citare Cusin? Gli avevo chiesto di stringere i denti e di giocare tre minuti; alla fine ne ha giocati 7, quindi lo ringrazio doppiamente.
Faccio un grosso in bocca al lupo a Monferrato, che, come noi, sta vivendo una situazione complicata tra infortuni e partite ravvicinate. Gli auguro il meglio».
Ufficio Stampa Pallacanestro Cantù