Così coach Marco Sodini al termine di Gara 2 tra Acqua S.Bernardo Cantù e Unieuro Forlì, terminata con una seconda vittoria nella serie per i biancoblù: «Credo che avessimo bisogno di una partita come questa, nervosa e non giocata benissimo. La prima era andata un pochino troppo liscia, per meriti nostri naturalmente. Nel secondo match, alcuni dei nostri meriti di Gara 1 sono comunque rimasti, perché siamo stati capaci di tenere Forlì con una bassa percentuale dal campo, ovvero il 36,4%. Tuttavia, non mi è piaciuta la nostra eccessiva frenesia in avvio, dove non abbiamo mai costruito un tiro con più di un passaggio. Penso che i miei ragazzi avessero la necessità personale di entrare in partita. Non dimentichiamoci che siamo una squadra che vuole attaccare e produrre vantaggi, quindi, tatticamente, bisogna attribuire meriti anche a Forlì. Avevamo bisogno di innervosirci e di provare a uscirne con le nostre gambe. Lo dico anche nell’ottica della serie. Oggi siamo stati capaci di sfruttare le nostre rotazioni lunghe, andando alla ricerca di quello che poteva essere il quintetto più performante al momento giusto. Pensate a Severini, che ha un plus/minus positivo, o allo stesso Nikolic, che è stato protagonista del nostro rientro nel terzo quarto. Se non li ho impiegati in campo nel finale è perché alcuni, in quel preciso istante, erano più funzionali rispetto ad altri. I miei complimenti a Forlì, che, a dirla tutta, non mi era per nulla dispiaciuta nemmeno in Gara 1. Sabato, infatti, ero sinceramente meravigliato più per la nostra performance di squadra che per la loro. Oggi siamo stati un pochino meno bravi in attacco, mentre in difesa siamo stati lucidi. Pensate che nel primo quarto avevamo perso 5 palloni, poi solo 7 nei restanti 30 minuti, chiudendo così a 12, che è un numero eccellente per la categoria. Cerchiamo, ora, di ripulire le forzature in vista di Gara 3».

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