Non ha certamente perso la grinta e la passione di un tempo Carlos Delfino, giocatore che a 40 anni compiuti questa sera scenderà in campo con la sua Carpegna Prosciutto Pesato per contendere alla Germani Brescia l’accesso all’ultimo atto delle Frecciarossa Final Eight 2023, manifestazione dove, a sentire l’argentino, è fondamentale che la Victoria Libertas non si senta già arrivata: “Brescia è una squadra che rispetto moltissimo. La società è seria e l’allenatore Magro è bravo. In più ha un roster incredibile: i punti in classifica non riflettono il suo reale valore. Noi dobbiamo rimanere tranquilli e non credere di avere già il cammino spianato verso la finale” ha affermato ad Andrea Barocci sul “Corriere dello Sport”.
Il presente di Delfino dunque, in attesa di capire quando sarà il momento di appendere le scarpette al chiodo, si chiama indubbiamente Vuelle: “Io a Pesaro mi diverto. A dir la verità per il momento ho giocato poco. Eppure, sono stato dietro alla squadra, standole vicino in allenamento, o seduto accanto alla panchina. Ora finalmente posso dare una mano. È un gran gruppo dal punto di vista umano, siamo contenti e orgogliosi di quello che stiamo facendo”.
Se però nelle Marche tanto l’ambiente che si respira quanto il basket giocato sono così piacevoli, lo si deve in gran parte anche alla cultura cestistica e all’esperienza portate in dote da un tecnico che Delfino conosce molto bene come Jasmin Repesa: “Mi ha allenato in momenti differenti della mia vita: quando ero un ventenne alla Fortitudo Bologna mi ha in segnato tante cose; e adesso a Pesaro, il quarto anno lavorando assieme. Credo sia un coach che si trova bene tanto ad allenare un giovane che uno più esperto. Sono contento che ora stia vivendo una sorta di conferma di tutto ciò che ha fatto nella sua carriera: era al top in Europa, era andato via per poi tornare a Pesaro. I risultati che sta ottenendo rappresentano una rivincita per lui: si vinca o si perda, il mondo saprà che in questa squadra c’è la mano di Jasmin”.
Non saranno gare secche invece, ma certamente sempre molto importanti, le partite che Delfino andrà a disputare dopo le Final Eight con la maglia dell’Argentina, rappresentativa che costituisce il vero motivo per cui l’oro olimpico di Atene 2004 sta performando (e continuerà a performare) ancora sui parquet di tutto il globo: “Avevo detto l’anno passato che il mio obiettivo è disputare i Giochi di Parigi 2024? Devo sperare che “estasdos nenas” me lo permetteranno! Mi costa sempre un po’ di fatica disputare partite come quella contro Varese. Perché la sfida è con avversari più giovani. Comunque, succeda quello che succeda qui a Torino, o domani o lunedì, io parto per l’Argentina per disputare le partite di qualificazione ai prossimi Mondiali: giovedì a Mar del Plata contro il Canada e poi domenica contro la Repubblica Domenicana. Non possiamo fallire. È per questo che io ancora gioco. Quando corro e mi stanco, chiudo gli occhi, penso alla “Selección” e vado avanti”.
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