Vigilia carica di attesa in casa OriOra: anche coach Ramagli, parlando dell’imminente sfida con Pesaro, non nasconde l’importanza della posta in palio.
“È una partita importante, da vincere, perché siamo nel girone di ritorno e perché giochiamo, in casa, con una squadra della nostra fascia. Basta questo – spiega il tecnico – per inquadrare la gara di domani: definirlo esame di maturità, partita chiave, spareggio, eccetera, lo ritengo superfluo. Serviranno più che mai i requisiti fondamentali per giocare una partita di pallacanestro: intensità e furore agonistico, attributi, pazienza ed equilibrio. Il basket si gioca con tutto il corpo: dalle gambe al cervello, passando per il cuore”.
Ramagli fa una radiografia piuttosto precisa della formazione marchigiana: “Pesaro è una squadra di talento. Si vede dalle statistiche: hanno il primo e il secondo realizzatore del campionato, il primo rimbalzista e il primo giocatore per palle rubate. Non solo: McCree e Blackmon sono i giocatori che segnano di più in contropiede, sono la squadra che gioca il maggior numero di possessi e che produce più punti in transizione. È vero – prosegue il coach – che hanno cambiato guida tecnica, quindi magari potranno cambiare alcuni aspetti del loro gioco, ma queste caratteristiche sono chiare: se poi domani ci troveremo di fronte a qualcosa di diverso, dovremo essere bravi ad adattarci”.
A proposito di adattamento, il tecnico biancorosso parla del percorso della sua squadra: “La capacità di adattarsi alle situazioni, essere in grado di acquisire una certa autonomia – spiega Ramagli – deve essere l’obiettivo ultimo di qualsiasi squadra, a maggior ragione di quelle più giovani, come noi o Pesaro. C’è onestamente grande sintonia fra i ragazzi e quelli che sono i dettami da parte del nostro staff, ma questa sorta di cordone ombelicale fra allenatore e giocatori, indubbiamente positivo, non deve limitare il processo di crescita a livello di individualità e autonomia di pensiero dei giocatori”.
Ramagli analizza poi anche il percorso degli avversari: “Dopo la sconfitta con Avellino hanno inanellato una serie di sconfitte pesanti, con scarti francamente non preventivabili, che evidentemente hanno minato la loro autostima. Hanno attraversato un periodo buio, ma, con la scossa del cambio di allenatore e la conseguente vittoria con Torino – conclude il tecnico biancorosso – mi pare che abbiano ritrovato il filo”.
Fonte: Ufficio Stampa A.S. Pistoia Basket 2000