Non si è certo chiusa nel migliore dei modi la storia tra Adrian Banks e l’Happy Casa Brindisi. Il 34enne di Memphis è diventato ieri un giocatore della Fortitudo Bologna, ma ha dovuto subire l’attacco del presidente della compagine pugliese, Fernando Marino.
Anticipando la scelta del giocatore ai microfoni di Terzo Tempo Brindisi, Marino ha affermato “… Abbiamo fatto un’offerta che quando l’abbiamo spedita i miei più stretti collaboratori mi hanno detto che ero impazzito. Mi sarebbe piaciuto fargli finire la carriera a Brindisi, ma nel basket la gratitudine non esiste. Due anni fa abbiamo preso un giocatore quasi a fine carriera, che veniva da due stagioni incolori in Israele. Lo abbiamo fatto diventare l’MVP e il capocannoniere della scorsa stagione…“.
“… Il vil denaro c’entra sempre” – ha aggiunto il presidente di Brindisi – “Ci siamo rimasti male perché noi abbiamo fatto un’offerta di due anni più il terzo garantito. Lo avremmo portato a finire la carriera in questa città a delle cifre veramente di primo livello. Evidentemente non sono state recepite come quelle fatte dalla Fortitudo. Gli auguro comunque le migliori fortune“.
Le dichiarazioni di Marino hanno scatenato un vespaio di reazioni, a partire da due ormai ex compagni di squadra a Brindisi di Banks, ovvero Tyler Stone e Kelvin Martin. “È un ambiente così sleale! AB ha dato tutto per il club, sempre con un atteggiamento professionale! Se me lo chiedete, quella di Marino è una mossa priva di classe. Perché non essere felice per qualcuno, invece di macchiarne il nome?“, ha scritto Stone via Twitter.
Social usato anche da Martin, che ci è andato giù ancora più duramente: “Sono affari, e prima di tutto viene la famiglia. Questo ragazzo vi ha dato tutto per due anni e non lo si può accusare per non aver firmato per un terzo anno. Adrian Banks è stato l’MVP dell’ultimo campionato. Tutto ciò non è bello!“.
“Così avrebbero fatto diventare loro Banks l’MVP?!” – si chiede il 30enne statunitense, riferendosi a certi passaggi dell’intervista di Marino – “Io l’ho visto farsi il culo e lavorare sodo tutti i giorni, allenandosi e giocando anche sul dolore. Ed è meglio che non parli… Sai cosa direi se entrassi nel merito della faccenda. Avanti fratello, non lasciare che questo schifo ti rovini il momento“.
Conclude quindi Martin, con un terzo tweet: “Quello che le persone non comprendono è che questo non riguarda solo Adrian Banks. Questa è una lezione che riguarda tutti i giocatori, specialmente qui in Europa. Non importa quel che dai, quanti sacrifici tu faccia per una squadra. Verrai comunque attaccato se non farai quel che vogliono“.
Non è mancata la reazione dell’agente di Banks, Justin Haynes: “Troppo spesso, in questo ambiente, quando un giocatore decide di non rifirmare con una squadra sentiamo proprietari e presidenti definire quel giocatore come ingrato, irriconoscente e incapace di dimostrare gratitudine. Il giocatore è quindi, forzatamente, in una posizione dove può passare per essere non professionale o insubordinato in caso di risposta a questi commenti. Vediamo questa narrativa che si ripete ogni estate. Ognuna di queste dichiarazioni viene rilasciata con la comprensione di quanto lesive possano essere per la carriera e lo stato d’animo di un giocatore“, scrive lo stesso Haynes in un comunicato.
“Chiedo quindi a tutte le squadre di smetterla di adottare questi atteggiamenti nei confronti di giocatori che si avvalgono della possibilità di non rinnovare un contratto. I commenti di Brindisi sono fin troppo familiari, e dimostrano il tentativo di un altro presidente di etichettare un giocatore come egoista semplicemente per l’aver ricevuto un’offerta più alta da parte di un altro datore di lavoro. La riconoscenza di un giocatore non si vede solo se questo decide di rifirmare con una squadra, e questo non è il caso di Adrian Banks che ha scelto di continuare la sua carriera con un’altra squadra“.
“Da parte sua posso dire che è incredibilmente grato alla città di Brindisi, ai tifosi, agli sponsor e alla squadra per il loro sostegno nei suoi anni con l’Happy Casa Brindisi. Sarà eternamente grato per l’affetto e l’opportunità che gli è stata data, e la sua decisione di continuare la sua carriera altrove non cambierà mai tutto questo“.
Last but not least, lo stesso Adrian Banks ha risposto al suo ex presidente, con una serie di tweet: “Almeno ora so cosa pensano di me“, dice nel primo. “Nel basket rispetto e responsabilità non esistono“, continua. “Anche l’apprezzamento per chi lavora onestamente non esiste“. “Ok, non perderò altro tempo con quella persona. Buona giornata a tutti“, conclude con un ultimo tweet Banks.