Con l’83-69 arrivato ieri al PalaMangano ai danni del Benedetto XIV Cento, la Givova Scafati (28) centra la terza vittoria di fila e resta a -2 dalla coppia formata da Forlì e Napoli (entrambe a 30), con i secondi che hanno due partite in più. Un successo, quello di ieri, maturato con le prestazioni della coppia Darryl Joshua Jackson-Lorenzo Benvenuti (34 punti in due), mentre agli ospiti non è bastato il ventello di Danilo Petrovic (20+7 rimbalzi). Di seguito, le dichiarazioni post partita di coach Alessandro Finelli.

Sicuramente abbiamo avuto un vantaggio tecnico a giocare contro Cento sprovvista degli americani. Ma devo ammettere che i miei ragazzi hanno giocato sin dall’inizio con la giusta concentrazione” – esordisce Finelli – “Abbiamo avuto un ottimo impatto sia tecnico che fisico, e abbiamo orientato la sfida nella nostra direzione sin dalla palla a due, poi l’abbiamo gestita bene, consapevoli del fatto di dover disputare sei partite in diciotto giorni“.

Continua il coach di Scafati: “Sono contento della concretezza dei nostri lunghi Cucci e Benvenuti, autori di una gara solida, complice l’assenza di Sherrod. Voglio però spendere una parola per i tre uomini che costituiscono la spina dorsale dello spogliatoio e che stanno facendo tantissimo sin dall’inizio della stagione. Il primo è Marino, lontano da cinque settimane dai campi, che sta lavorando durissimo, con professionalità e dedizione, per bruciare i tempi di recupero, a dimostrazione del suo attaccamento alla maglia. Il secondo è Musso, abituato a giocare in squadre nelle quali è sempre stato un più prolifico realizzatore; qui da noi, invece, si è calato perfettamente nella realtà, sta dando un contributo importante sia difensivo sul miglior avversario, sia nel coinvolgimento dei compagni con numerosi assist, sia, infine, realizzando canestri in momenti decisivi: non è appariscente in fase realizzativa, ma lo è in tante altre situazioni altrettanto decisive“.

L’ultimo è Sergio, leader silenzioso dello spogliatoio, che guida con l’esempio di dedizione al lavoro, solidità mentale ed equilibrio emotivo, si prende cura delle bocche da fuoco avversarie mettendogli la museruola ed in attacco è un vero collante nel tessuto del nostro gioco. Ci tenevo a ricordare questi tre atleti che non fanno cose appariscenti, ma hanno un impatto notevole nella nostra chimica di squadra“, ha concluso Finelli.

Dichiarazioni a cura di Antonio Pollioso, Ufficio Stampa Basket Scafati 1969.