Neopromossa in Serie B, fino all’interruzione per la pandemia la stagione del Rinascita Basket Rimini è stata davvero notevole, tanto da occupare la 3° posizione in classifica con 32 punti (record di 16-7), ex-aequo con il Tigers Cesena e a -6 dalla capolista Janus Fabriano (con una partita in più). La redazione di Tuttobasket.net ha avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con il timoniere della formazione romagnola, coach Massimo Bernardi.
Allora coach, come sta e come sta passando questo periodo di quarantena?
“Personalmente parlando tutto bene. Riguardo al come stiamo passando questa fase, direi come tutti, rispettando le regole che ci sono state date. Nello specifico, come allenatori non siamo mai stati uniti e coesi come in questo momento, incontrandoci spesso tramite Zoom. Questa emergenza ha comportato un’iscrizione di massa all’USAP (Unione Sindacale Allenatori Pallacanestro, ndr), con l’intento di dare una mano alle società e alla federazione in vista della ripresa dei vari campionati. Siamo tutti sulla stessa barca e c’è bisogno appunto di coesione“.
A livello di squadra, invece?
“In un primo momento curavamo ancora il sogno di poter riprendere il campionato. In questa stagione, essendo stata fondata la nostra società un paio di anni fa ed essendo noi neopromossi, stavamo vivendo un sogno. Avevamo 2.500-3.000 persone a sera in palazzetto (PalaFlaminio, ndr), c’era un grande entusiasmo e una grande coesione tra squadra, società e pubblico, il tutto culminato nelle 11 vittorie consecutive. Non dico avremmo vinto anche questo campionato, essendoci squadre più forti; ma di certo ce la saremmo giocata fino in fondo.
Sperando di poter riprendere, all’inizio i giocatori si allenavano a casa, per conto loro; poi, purtroppo, l’evidenza dei fatti in tutta la nazione ha spinto a fermare tutto, e noi ci siamo di buon grado adeguati alle regole. La nostra è una società virtuosa, con circa 300 soci e un’attività capillare nel settore giovanile e in provincia, e sono convinto che saprà riproporsi nel migliore dei modi per il prossimo campionato“.
Cosa ne pensa della decisione di interrompere definitivamente i campionati?
“Penso sia stata una scelta necessaria, non si poteva fare diversamente. La salute delle persone dev’essere al primo posto. Abbiamo dovuto affrontare una bomba atomica, un qualcosa di epocale che nessuno avrebbe mai creduto possibile accadesse e che invece è accaduta. È stato giusto sospendere i campionati ed è stato giusto concentrarsi sulle priorità. Certo che noi abbiamo accettato la decisione con un gran magone per i motivi di cui sopra; la squadra stava migliorando di settimana in settimana, raggiungendo un livello di gioco veramente alto, con l’apoteosi nella partita in casa contro Cesena (29 gennaio, ndr), nella quale sembrava di stare in Grecia tanta era la partecipazione del nostro pubblico. Però bisogna guardare le cose anche dal lato positivo, come sono abituato a fare. Da questa situazione sono molto fiducioso che ne verremo fuori migliorati tutti, dal punto di vista umano, del rispetto delle regole e della natura, dei valori sociali e personali, apprezzando di più quelle cose che prima, magari, davamo più per scontate“.
Passiamo alla stagione del Rinascita Basket Rimini. Un cammino davvero super per una neopromossa.
“Il nostro, come dicevamo prima, è stato un campionato veramente ottimo, sopra le aspettative. L’obiettivo della società era di lottare e provare ad andare ai Playoff in una buona posizione, possibilmente intorno al 5° posto; ma abbiamo fatto di più. Il campionato è cominciato in maniera abbastanza timida, alternando buone partite ad altre meno buone. I miei ragazzi hanno svolto un lavoro incredibile, di impegno, partecipazione e senso di appartenenza, sia alla società che alla città, contando anche che a roster siamo tutti riminesi ad eccezione di tre ragazzi che vengono da fuori, due dei quali pesaresi che già avevano fatto parte del nostro gruppo, ovvero Giorgio Broglia ed Eugenio Rivali.
La squadra è migliorata nel tempo dal punto di vista fisico, e voglio fare i complimenti al preparatore atletico e al fisioterapista, poi dal punto di vista tecnico-tattico, congratulandomi con il mio staff nel suo complesso, avendo lavorato davvero bene. Grazie a tutto ciò la squadra è arrivata a giocare un ottimo basket, con ulteriori margini di miglioramento che, negli ultimi due mesi di stagione, ci avrebbero permesso di dire la nostra fino in fondo nei Playoff. Dal punto di vista umano la nostra squadra è unita, composta di persone per bene e che si vogliono bene; un vero piacere ogni volta recarsi in palestra. In sintesi, do un voto molto alto alla nostra stagione“.
Quale futuro vede per il Rinascita Basket Rimini?
“Come ho accennato in precedenza, la nostra è una società eccezionale. Ho girato tanto nella mia carriera e posso affermare che abbiamo dirigenti di altissimo livello, a partire da Paolo Carasso (Amministratore Delegato, ndr), il mentore di tutto il nostro progetto. Tutti, ripeto, dirigenti, consiglio di amministrazione e collaboratori; tutta gente competente e di alto livello, con un grande cuore e con gran senso di appartenenza alla città. Noi vogliamo riportare Rimini dove merita, nel panorama del basket italiano. Siamo una società virtuosa e il fatto di avere circa 300 soci rende possibile l’avere una base forte; sono stati coinvolti grandi imprenditori del territorio, radicando ancor di più questo senso di appartenenza. Sono certo che la mia società ripartirà e lo farà nel modo giusto.
Il nostro sogno, in qualche anno e grazie al nostro lavoro con il settore giovanile, è quello di arrivare in Serie A2 con due americani e tutto il resto dei giocatori prodotto da noi. È un bellissimo progetto, sicuramente ambizioso, ma credo che abbiamo tutte le possibilità per portarlo a termine. Siamo una società che programma il presente ed il futuro, e sono sicuro che noi ci saremo. L’importante è capire quali saranno le regole quando si potrà iniziare, rispettando tutto ciò che sarà previsto per gli sport di squadra, quelli nei quali c’è il contatto. Noi vorremmo avere regole chiare, giocare in un palazzetto pieno, poiché per noi i tifosi sono molto importanti. Da parte nostra, sicuramente ci organizzeremo per ripartire al meglio“.
A livello di movimento nazionale serba lo stesso ottimismo?
“Ho la stessa fiducia, nel senso che questa catastrofe azzera un po’ tutto. Questa catastrofe mette persone, dirigenti, federazioni e leghe di fronte alla necessità di dover affrontare un anno zero del basket. La mia fiducia è che le persone preposte a prendere le decisioni e le scelte agiscano per il meglio, nella direzione di migliorare quel meraviglioso sport che è il basket. E come fare ciò? La nostra società può costituire un esempio, ovvero lavorare per migliorare il prodotto partendo dalla produzione dei giocatori, dalla presenza di società sane e virtuose che, utilizzando le strategie più opportune, riusciranno ad iscriversi ai vari campionati in maniera intelligente.
Ripartire meglio di prima cominciando dalla base, dai settori giovanili, dando la possibilità di giocare in campionati competitivi, e di riportare le persone al palazzetto. Insomma, di possibilità ce ne sono tante. Io credo che in primis la Federazione, poi le leghe e le società, siano tutte unite nell’andare nella giusta direzione, finendola con le cose sbagliate che ci portiamo dietro dal passato. Bisogna guardare al bicchiere mezzo pieno; il pensare in negativo non aiuta e comporta soltanto l’insorgere di nuove difficoltà. Bisogna affrontare con positività e con serietà i problemi, cercando di risolverli“.
Ringraziamo per la disponibilità coach Massimo Bernardi e la società Rinascita Basket Rimini.