“La Pallacanestro Roseto ha ufficializzato l’ingaggio di Danilo Quaglia nel ruolo di coach in sostituzione di Tony Trullo, sollevato a sorpresa dall’incarico a inizio settimana dopo che soltanto 4 giorni prima aveva tenuto una conferenza stampa col presidente Ernesto Ciafardoni e con capitan Antonello Ruggiero, parlando da direttore sportivo e coach impegnato nella costruzione della squadra 2021/2022.
Il Roseto del futuro lo allenerà invece il rosetano Quaglia, classe 1994, lo scorso campionato in Serie A2 a Forlì, in qualità di assistente allenatore di coach Sandro Dell’Agnello, la stagione precedente sempre in A2 a Piacenza nello staff di coach Ceccarelli, ancor prima a Giulianova, secondo assistente di coach Ciocca e agli inizi nella sua Roseto – dal 2012 al 2018 – giovane assistente prima di Phil Melillo, poi di Tony Trullo, infine di Emanuele Di Paolantonio con il Roseto Sharks di Serie A2.
Il presidente Ciafardoni, che potrebbe coadiuvare Quaglia nel ruolo di direttore sportivo (ma potrebbe arrivare anche un esterno, tipo coach Giovanni Putignano, a dare una mano nell’area tecnica), ha così accolto l’allenatore under 30: «Sono contento dell’arrivo di un allenatore giovane e motivato. Do il mio benvenuto a Danilo, augurandogli grandi gioie per questa stagione sportiva e per il suo futuro professionale».
Coach Quaglia, che a dispetto della giovane età è sempre stato convinto dei propri mezzi, tanto da andare a cercare fortuna anche lontano da Roseto nelle ultime due stagioni, ha dichiarato: «Sono molto emozionato e felice per aver accettato un ruolo così importante in quella che è la mia città e non vedo l’ora di iniziare. È una scelta coraggiosa da parte di entrambi, sia da parte mia che della società: non potevo rifiutare la chiamata della Pallacanestro Roseto. Desidero ringraziare Forlì per avermi dato la possibilità di tornare e non essersi opposta a questa mia decisione. Spero infine che questo sarà un viaggio bello e il più lungo possibile».
Danilo Quaglia diventa capo allenatore a 27 anni, ma non si tratta del più giovane allenatore della storia rosetana, che quest’anno compie il suo primo secolo.
Infatti, sempre a 27 anni, nel 2001 Demis Cavina diventò capo allenatore in Serie A1, chiamato dal vulcanico Michele Martinelli. Non durò molto, perché finì triturato nell’ingranaggio composto da Mario Boni, Joshua Grant e altri veterani. Fu sostituito a campionato in corso da Bruno Impaloni, che era il suo assistente e che portò la squadra ai Playoff Scudetto. Il coach di castel San Pietro, classe 1974, risultò all’epoca il più giovane coach di sempre ad allenare nella massima serie e proprio in questi giorni ha firmato con Sassari. Dunque, 20 anni dopo quel 2001 e dopo tantissima Serie A2, tornerà ad allenare nella prima lega.
Il più giovane di tutti è invece Giampiero Porzio, oggi oncologo all’ospedale dell’Aquila, che nella stagione 1976/1977 fu chiamato in Serie B – sostituendo in corsa Emidio Testoni – a dirigere la sua prima partita da coach a 20 anni, guidando il Roseto nella trasferta labronica contro la Libertas Livorno. Porzio, che avrebbe compiuto 21 anni il giorno dopo la sfida, restò anche la stagione successiva in qualità di assistente di Richard “Muggs” Mulligan, guidando pure la squadra quando il coach statunitense ebbe qualche guaio con la giustizia.
Giovanni Giunco – che alla sua maniera convinse Giampiero Porzio come riportato nel dialogo che apre questo articolo, ricordandogli quando sfiorò la fucilazione a margine della Seconda Guerra Mondiale in quanto appartenente alla Decima MAS – nell’estate del 1977 aveva in realtà praticamente chiuso con Nico Messina, “Il Tigre”, salvo poi tornare sui suoi passi e “ripiegare” su Mulligan. Ma questa è un’altra storia, che potete leggere nell’articolo qui sotto”.
Fonte: ufficio stampa Pallacanestro Roseto