Si è presentato l’assitant coach di Sassari Edoardo Casalone in conferenza stampa questa mattina. L’argomento da trattare con i giornalisti è stato, ovviamente, il prossimo match in programma il primo dicembre contro Brescia.
Si tratta di un match importante e particolare anche per lui che ha vissuto un’esperienza da vice sia con Pozzecco che con Esposito.
Ecco le sue parole:
“Brescia ha i nostri stessi punti in classifica, con una partita in più disputata e lo stesso numero di vittorie a dimostrazione dell’ottima squadra che sono, questo non solo in base alla classifica ma guardando come giocano in campionato e coppa. Merito dello staff e colgo l’occasione per salutare Enzo Esposito che lo scorso anno è stato con noi fino a metà stagione e per fare gli auguri a Giacomo Baioni per la nascita del secondo figlio. Arriviamo da una settimana particolare sia noi sia loro: siamo due squadre che son state costruite per giocare il doppio impegno settimanale ed entrambe questa settimana abbiamo risposato per la sosta di BCL ed Eurocup. Con un roster lungo avere tutta la settimana per poter lavorare è positivo, ti consente di mettere dentro qualcosa nei meccanismi offensivi e difensivi, ma può essere un’arma a doppio taglio. Noi ci siamo allenati bene, dopo aver fatto un giorno in più di stop per recuperare energie”.
Quale sarà la chiave del match? “Dovremo essere bravi perché quella di domenica è partita importante per il piazzamento a fine girone di andata e cercheremo di esprimere la nostra migliore pallacanestro come abbiamo fatto al Forum, contro una squadra che in Eurolega sta dominando. Brescia sta facendo molto bene in Europa quindi dovremo farci trovare pronti”.
Le differenze tra Pozzecco ed Esposito? “Sono due allenatori che fanno dell’energia il loro punto di forza: sono due grandi ex giocatori accomunati dalla visione di quello che accade in campo, in allenamento e in partita, unita a una grande facilità nel leggere la partita o la singola giocata. Questo li differenzia dagli allenatori che non hanno avuto quel tipo di esperienza cestistica, sono stati due giocatori eccelsi: uno ha giocato in Nba e l’altro è stato il miglior playmaker italiano, ancora primo per assist. Hanno la capacità di leggere da giocatore quello che avviene in partita e sanno entrambi come parlare con i giocatori: la comunicazione è importantissima, si può studiare e si può migliorare, c’è chi ha un talento innato e chi ha vissuto le sue esperienze ad alto livello e da queste deriva la capacità di toccare le corde giuste a tutti i livelli, perché sa cosa i ragazzi stanno vivendo in campo, in spogliatoio, in partita o in allenamento. La differenza sostanziale forse sta nelle rotazioni: Enzo propone tante rotazioni, anche in un singolo quarto, mentre Gianmarco tende a dare più minutaggio per dare stabilità al quintetto in campo. Ma non vedo grandissime differenze, sono due grandi allenatori con visioni molto simili”.