Sono settimane complicate per il popolo italiano (e non solo, ovviamente). Tutti siamo tenuti a stare in casa e ad uscire soltanto in caso di estrema necessità, dovendo obbedire ligiamente ai precetti governativi atti a contenere il più possibile il contagio da COVID-19, la pandemia che sta spaventando e, di fatto, bloccando tutto il mondo.
Della quarantena ha parlato Gianmarco Pozzecco, raggiunto dall’Unione Sarda. “Restare a casa è come la difesa. Cosa voglio dire? Costa fatica, ma alla fine pagherà, ti da un vantaggio in partita” – spiega l’head coach della Dinamo Sassari – “La difesa la fai anche se il tuo compagno poco prima non ti ha passato il pallone. Stare a casa ci da un vantaggio contro il Coronavirus. Ognuno di noi può scendere in campo in senso figurato, dando una mano per vincere, andando oltre gli errori fatti da questo o quello, e ragionando come una squadra“.
Dopo aver auspicato che questa emergenza, una volta alle spalle, spinga a riconsiderare maggiormente il valore del contatto umano (“… stava sfumando troppo a causa della tecnologia“), il Poz non si esime dal dire la sua sul se e quando il campionato potrebbe ripartire. “Ad oggi è un’utopia, non mi sembra proprio possibile. Se fossimo in un unico campus, tutti in una struttura chiusa, con il palazzetto a due passi dall’appartamento, allora sarebbe diverso. Con le condizioni attuali, però, non si può entrare ed uscire, dato che il rischio è ancora molto elevato. I ragazzi smaniano di giocare, ma sono costretti ad allenarsi da soli, ognuno a casa propria“, conclude Pozzecco.