La lettera aperta di coach Ettore Messina al movimento cestistico, nazionale ed internazionale, diffusa ieri, continua a far discutere. Visto l’esplodere in tutta Europa della seconda ondata della pandemia da COVID-19, con conseguente ritorno delle misure restrittive dei vari governi, oltre al rischio che corrono giornalmente i membri di ogni squadra e gli arbitri, chiamati di volta in volta, l’allenatore dell’Olimpia Milano ha proposto di proseguire al momento solo con i campionati nazionali, fermando le competizioni europee e riprenderle più in là, a primavera, sperando in un miglioramento della situazione pandemica.
A Messina replica Stefano Sardara, presidente della Dinamo Sassari, intervistato da La Gazzetta dello Sport: “Fermare una competizione per quattro o cinque mesi è complicato e rischioso, significherebbe affossarla. Come si ripartirebbe? Con quel format? E, soprattutto, con gli stessi roster? Penso sia meglio alternare coppe e campionati, in periodi brevi e creando bolle“.
“Comprimere la stagione di Serie A sarebbe poi una bella botta per gli sponsor dei club, che investono per avere visibilità, una delle poche risorse rimaste alla nostra pallacanestro” – continua – “A mio parere, finché i protocolli e le scelte governative ce lo consentono, dobbiamo andare avanti. Bisogna farlo, offrendo il prodotto che era stato progettato all’inizio“.
“Prima di fare proposte al pubblico, credo dovremmo discuterne tra di noi” – conclude polemicamente Sardara – “Milano non comprende che, all’interno del nostro mondo, non tutti hanno le loro stesse possibilità. Per tradizione e potenzialità economiche, Milano dovrebbe sentirsi addosso l’onore e l’onere di guidare il movimento, cosa che non sta facendo“.