Sono ore tese nel basket italiano. Le ultime decisioni del Governo, che ha imposto da ieri, lunedì 26 ottobre, e almeno fino al 24 novembre, nuovamente le porte chiuse negli impianti sportivi, ha scontentato e messo in subbuglio l’ambiente, al punto che si vocifera la possibilità di fermare la Serie A; decisione che potrebbe venir presa nell’assemblea straordinaria che si terrà giovedì 29.

Luca Baraldi, AD della Virtus Bologna, risponde così alle domande dei giornalisti: “Al momento l’unica cosa certa sono i costi, i ricavi no. Alla Virtus abbiamo un azionista di valore, che si è impegnato a proseguire; ma dove non è garantita la continuità aziendale i club sono a rischio“, ha spiegato a Il Corriere di Bologna.

Senza incassi non si sopravvive e mi auguro che i colleghi delle altre società, sotto una presidenza di Lega lungimirante e attenta, discutano cosa è meglio” – continua – “A decidere saranno le società in assemblea. Se la maggioranza decidesse di fermarsi, noi non ci opporremmo, lo stesso se si decidesse di andare avanti“.

Spinge per continuare Salvatore Trainotti, GM dell’Aquila Basket Trento. “A nostro modo di vedere bisogna continuare a giocare” – dice Trainotti al Corriere dello Sport – “Sin dall’inizio sapevamo che c’era la possibilità di tornare ad avere le porte chiuse. In più, se anche ci fermassimo, quando potremmo ripartire? Io credo sia necessario trovare un terreno comune su cui ragionare“.

Cesare Pancotto, coach della Pallacanestro Cantù, si esprime così a La Provincia, sottolineando l’eccezionalità della situazione che stiamo vivendo: “Nessuno poteva prevedere un’evoluzione simile della situazione, pur se si sapeva che il periodo autunno/inverno sarebbe potuto essere complicato“.

Sull’eventuale stop del campionato: “Non spetta a noi decidere; dobbiamo solo seguire le indicazioni ed assecondare le decisioni dei vertici. A noi professionisti spetta produrre un qualcosa che possa trasformarsi in emozione per altri“.