Il protagonista dell’intervista esclusiva di oggi non ha di certo bisogno di presentazioni. Ma solo per rinfrescare la memoria: storica promozione in Serie A1 con Biella, che successivamente ritirerà la sua maglia numero 7; uno Scudetto, due Coppa Italia e una Supercoppa italiana con Treviso; medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene 2004, preceduta dalla storica vittoria per 95-78 contro gli Stati Uniti di Duncan, Iverson, Wade e LeBron James; bronzo agli Europei del 2003. Stiamo ovviamente parlando di Matteo Soragna, oggi commentatore NBA per ‘Sky Sport’. Ecco l’intervista concessa a Tuttobasket.net.
Capitolo ripartenza post Coronavirus: numerose società, soprattutto nelle “minors”, sono a rischio iscrizione, retrocessione a categorie inferiori o addirittura fallimento. Qual è la tua opinione a riguardo?
“A rischio sono anche società di Serie A e A2. Il contraccolpo economico sarà purtroppo fortissimo e tante società dovranno lavorare con budget che subiranno tagli del 50% e più. In momenti complessi come questo l’unione delle leghe nel darsi direttive sarà fondamentale, anche a rischio di prendere decisioni impopolari“.
Tuffo nel passato: dalla storica promozione in A1 con Biella allo scudetto di Treviso da capitano. Qual è la stagione che ricordi con maggiore orgoglio sia dal punto di vista personale che di squadra?
“A Biella sono diventato un giocatore di Serie A e anche della Nazionale, a Treviso ho potuto giocare su palcoscenici di massimo livello anche in Europa. Due step che sono stati il punto cardine della mia esperienza sportiva, allenato da grandi tecnici e da grandi persone“.
ESCLUSIVO Soragna: “A Colonia contro Team USA cinque minuti di follia di Basile e Galanda. Ginobili l’avversario migliore”
Un ricordo poi e se vuoi qualche aneddoto della tua esperienza a Capo D’Orlando, di nuovo insieme a Basile e Pozzecco, in panchina, in una sorta di “The Last Dance”.
“L’anno con Gianmarco in panchina è stato oggettivamente stupendo. Mi sono divertito fuori e dentro al campo vista anche la presenza di Baso e Nicevic con i quali avevo giocato tanti anni insieme e l’intesa era fortissima. Le trasferte erano momenti in cui ci lasciavamo andare a scherzi in aereo e negli hotel“.
Capitolo Nazionale: un giorno potrai raccontare ai tuoi nipoti di aver rifilato 17 punti a Duncan, Iverson, LeBron & co. Un racconto di quelle emozioni culminate poi con l’argento ad Atene 2004.
“L’amichevole a Colonia ha unito gli appassionati e i tifosi a quella squadra, anche se in palio non c’era nulla. Diciamo che abbiamo approfittato di una squadra che conosceva poco l’attacco alla zona e di cinque minuti di follia di Basile e Galanda. Poi sono arrivate le Olimpiadi e ancora cinque minuti di follia del Baso e di Galanda nella semifinale contro la Lituania“.
Infine, quali ritieni che siano stati il compagno di squadra e l’avversario più forte?
“Ho avuto il piacere di giocare insieme a tanti campioni, tra i molti (lasciandone fuori ancora di più) dico Siskauskas perché faceva cose pazzesche. L’avversario che più mi ha fatto piacere incontrare è stato Manu Ginobili, per ovvi motivi…“.