Il mondo della pallacanestro italiana da ieri si interroga sulla questione nata dal caso Tam Tam Basketball. Questa società, nata circa tre anni fa a Castel Volturno, ha visto la propria squadra trionfare lo scorso anno nel campionato giovanile regionale. Il problema sorge quest’anno quando la società decide di voler partecipare ad un campionato di Eccellenza, una situazione che prima la Fip poi il TAR in un secondo momento, hanno impedito. Allontanando qualsiasi forma di discriminazione razziale, il vero problema risiede nel regolamento che vieta ad una squadra di aver più di due stranieri nel roster soprattutto per non bloccare la crescita di un movimento cestistico italiano sempre più in crisi.

Coach Massimo Antonelli mastica amaro dopo la decisione del TAR, soprattutto pensando al gran lavoro che c’è da parte degli allenatori e da parte dei piccoli atleti della Tam Tam. Una decisione che ha lasciato perplessità, ma che deve essere comunque accettata.

Siamo rimasti sorpresi, speravamo di poter giocare l’Eccellenza, è un sogno meritato per i ragazzi e per Vittorio Scotto Di Carlo e Antonio Vetrano che sono due ottimi allenatori, hanno fatto e stanno facendo un lavoro eccezionale.

I ragazzi ci tenevano tanto, volevano competere con i più forti, è la giusta ricompensa per loro. Ci ritroviamo con degli anacronistici, che non vanno al passo con i tempi e con i cambiamenti che la società porta con sé, ma bisogna accettare i verdetti e continuare a lavorare. I ragazzi hanno subìto il colpo, ma ieri si sono comunque presentati per fare allenamento.”

Difficile accettare norme e regolamenti, ma ancor più difficile trovare le parole giuste per comunicare ai ragazzi una tale decisione. Fortunatamente il parquet secondo coach Antonelli è un luogo magico, con il rumore della palla tutto il resto sembra non contare più niente.

Ci si scontra con un sistema, è una lotta contro i mulini a vento: sfide del genere portano al cambiamento, e noi pensavamo di vincere. Eravamo fiduciosi, ma nell’udienza finale dinanzi al TAR abbiamo perso, la burocrazia ha vinto.

Il colpo per i ragazzi è stato forte, ma loro hanno la passione per il gioco e questa vince sempre. Vanno sul campo per migliorarsi, dico sempre che è uno scacciapensieri che permette di non pensare, infatti il parquet è un luogo magico: soldi, burocrazia, decisioni non esistono più.  

L’Eccellenza era il sogno ma giochiamo comunque in un campionato competitivo come l’under 16 Gold, dobbiamo tornare a lavorare per raggiungere dei risultati e dobbiamo metterci l’anima in pace in merito a questa vicenda.”

Photo Credit: Giulio Piscitelli