Jamarr Sanders della Bertram Tortona è stato intervistato da Piero Guerrini su “Tuttosport”, discutendo subito se questa è la sua miglior annata in carriera: “Non saprei dare una definizione certezza. Nella mia stagione a Trieste (2018/19) avevo avuto un rendimento simile. Certo, qui la squadra ha ottenuto risultati più importanti, ma certo non grazie a me, non soltanto. Dunque se abbino i successi di squadra si”.
Sanders trova subito una motivazione al grande exploit della squadra: “La società, solida e preparata, ha portato in A quasi la totalità della squadra promossa. A questa è stata aggiunta l’esperienza e la conoscenza di Wright e Filloy, due maestri del gioco, più il talento eccezionale e l’energia di JP e Daum. Coach Ramondino aveva le idee chiare, trovare la cosiddetta chimica è stato facile”.
Dopo lo stop per l’infortunio, nel 2017 va a Casale proprio da Ramondino: “Ha creduto nel mio recupero, mi ha offerto un’opportunità. E siccome stava nascendo mia figlia, da family man mi ha fatto tornare a casa. Sempre grato. Inoltre mi piace il suo perfezionismo, la dedizione, cura i dettagli. Avevo poi scelto la Bertram solo per Ramondino. Finita in Turchia ho detto al mio agente che non avrei giocato in A2. Ma mi ha chiamato la Bertram. E ora sono felicissimo, perché questa società pensa in grande e ha grandi persone”.
E ora la grande serie con la Virtus: “Sappiamo che sono fortissimi e favoriti. Ma noi siamo qui per giocarcela. Non possiamo giocarcela su talento individuale, ma si gioca in cinque e verso un canestro, con un pallone. Rispettiamo i campioni di Eurocup, non temiamo. Queste sfide esaltano”.
Sul suo futuro, Jamarr vorrebbe continuare la sua avventura tortonese: “Resterei, ma non ho ancora ricevuto un’offerta”.
Comunicato a cura di: Sito Ufficiale Lega Basket Serie A