Si è conclusa con la sfida di lunedì sera con la De’Longhi Basket Treviso l’avventura in Supercoppa dell’Allianz Pallacanestro Trieste, che conclude il torneo a quota 6 punti, frutto di tre vittorie nelle prime tre partite. Un calo di condizione, quello subito nel girone di ritorno, dovuto principalmente alla frequenza delle gare, disputate ogni 3 giorni, e che hanno messo a dura prova il roster di coach Dalmasson. Il tecnico ha voluto tracciare un bilancio di questa pre-season, proiettandosi poi alla prima partita di campionato prevista per il prossimo 27 settembre, in casa, con Cremona:
“La Supercoppa ha raggiunto un prezioso obiettivo – ha affermato coach Dalmasson – ha riportato grande interesse sul mondo della pallacanestro di vertice in Italia: tutti noi, dopo mesi di inattività, avevamo una gran voglia di tornare a parlare di basket giocato. Si è trattata di una formula complessa da gestire per tutte le squadre e che ha messo in difficoltà un po’ tutti. Un torneo compresso, con tante partite in poco tempo, condensate nel delicato periodo dell’anno in cui le squadre stanno formando una propria identità. Noi, come gli altri, abbiamo dovuto mettere sulla bilancia da un lato una preparazione che necessariamente va programmata per arrivare al top della forma per l’inizio del campionato, dall’altro il voler affrontare queste partite per quello che erano: competizioni ufficiali con altre squadre di Serie A.
Le nostre prestazioni sono figlie di questa situazione, ma è fondamentale che vengano lette nel modo giusto: non ci siamo esaltati per le 3 vittorie iniziali e non ci abbatteremo per le ultime 3 sconfitte. Performance altalenanti sono tipiche di questo periodo, vanno messe in conto. Ancor di più se analizzate alla luce dei mesi passati senza calcare i parquet: alla stanchezza fisica si aggiunge quella mentale e tutto il carico emotivo che comporta il tornare a giocare dopo tanto tempo. I giocatori devono riabituarsi a tutta una serie di automatismi atletici e psicologici che prima davano per scontati. Per fare un esempio: Ike Udanoh ha giocato in queste 6 partite 60 minuti in più di quello che ha fatto nel corso di tutta la passata stagione. È un caso estremo, ma rende l’idea.
Abbiamo affrontato il girone che si è dimostrato il più equilibrato e competitivo tra tutti, ma guardando anche al di fuori del Nord-Est, escludendo Milano, tutte le altre big hanno fatto dei passi falsi e hanno vinto partite sul filo di lana. Questo perché anche loro hanno bisogno di tempo.
Se a tutto questo sommiamo il fatto di aver dovuto fare a meno di due titolari in quintetto, per due partite, e di un uomo importante nelle rotazioni come Cavaliero, l’equazione è presto fatta. Per competere dobbiamo essere al meglio e avere tutti a disposizione.
Detto questo, ovviamente mi dispiace che si sia interrotto un percorso che ci stava premiando in termini di prestazioni e nel modo di stare in campo, ma adesso abbiamo due settimane per riprendere i ritmi di lavoro fisico precedenti all’inizio della Supercoppa. Ne abbiamo evidentemente bisogno. Faremo in modo di farci trovare pronti per la prima sfida del Campionato contro Cremona”.
Comunicato a cura di Ufficio Stampa Pallacanestro Trieste 2004.