Prende forma il roster del Guerriero Padova con la conferma di uno dei suoi giocatori fondamentali: a guidare la squadra in cabina di regia toccherà ancora a Edoardo Scattolin. Il playmaker di Tavo di Vigodarzere (classe 1998), che con le sue giocate è risultato decisivo per le sorti dell’Unione nello scorso campionato di C Gold, sarà ancora il faro della formazione di coach Giuliano Calgaro. Prima che la stagione chiudesse anticipatamente i battenti, Scattolin viaggiava a una media di 6.2 punti, 3.6 assist (quarto nella speciale classifica), 8.3 rimbalzi (miglior rimbalzista dell’UBP) ed era il primo per recuperi dell’intero torneo con 2.3 palloni rubati, venendo impiegato per poco più di 28 minuti a partita. Dati che fotografano la sua importanza nell’economia di gioco del Guerriero, ma che ancora non bastano a rendere conto delle sue prestazioni su entrambi i lati del campo.
A Padova disputerà la sua terza stagione consecutiva, la seconda in Serie B dopo aver calcato i parquet di categoria con il Frata Nardò nel 2017/2018. «All’epoca ero l’Under che doveva ritagliarsi qualche minuto in campo», rammenta Edo, «Era una nuova esperienza con una squadra nuova e sinceramente non mi sentivo ancora molto sicuro del mio gioco e non ho dato quanto avrei potuto. Ora ho la possibilità di esprimermi al meglio giocando la Serie B da protagonista qui a casa. Praticamente il massimo».
Scattolin è uno di quei ragazzi dell’Unione che conosce già le insidie della cadetterìa e alcune avversarie del girone C le ha affrontate in passato durante la sua permanenza in Puglia. «La differenza principale tra Serie B e C Gold sta nella preparazione delle partite», spiega, «Esclusa la parte atletica, quando fai la B, tutte le sedute di allenamento sono improntate alla strategia da adottare per vincere contro l’avversaria: bisogna sempre studiare ogni squadra e capire i punti deboli dei suoi giocatori. Il nostro girone? È decisamente il più tosto. Le squadre marchigiane sono le più difficili da battere, ma anche le venete non scherzano. Vedo favorite San Vendemiano, Fabriano e poi direi Ancona, che ha una coppia di esterni temibili come Centanni e Potì, mio ex compagno di squadra a Nardò, ed è condotta da coach Rajola che aveva centrato la promozione in A/2 a Pescara».
Prima, durante e dopo il lockdown, Edo ha continuato ad allenarsi concedendosi anche qualche partita al campetto aspettando la nuova stagione. Ora manca poco al via della preparazione con la squadra fissato per la seconda settimana di settembre. «Non vedo l’ora di ricominciare e di giocare la prima gara in Serie B con l’Unione», continua, «Due anni fa ero rientrato a Padova non solo perché volevo tornare a casa, ma anche con l’obiettivo di andare in B con i colori della mia città. Ora il progetto UBP punta a crescere e diventare qualcosa di importante: abbiamo la possibilità di fare bene, soprattutto tra le mura amiche dove dovremo erigere un fortino con il quale gettare le basi per guadagnarci la permanenza nella categoria».
Comunicato a cura di Ufficio Stampa Unione Basket Padova.