La stagione NBA, interrotta a causa della pandemia da COVID-19 lo scorso 12 marzo, riprenderà il prossimo 31 luglio. Questa è la più importante tra le decisioni prese dal Board of Governor tenutosi nel tardo pomeriggio italiano di ieri. Con il voto favorevole di 29 franchigie su 30 (unica contraria i Portland Trail Blazers), sono stati approvati i seguenti punti.
Come detto in apertura, la stagione ripartirà il 31 luglio, con la partecipazione di 22 squadre, 13 della Western Conference e 9 della Eastern Conference. Alle 16 squadre virtualmente qualificate ai Playoff al momento della pausa si aggiungono Washington Wizards, Portland Trail Blazers, New Orleans Pelicans, Sacramento Kings, San Antonio Spurs e Phoenix Suns.
Annata finita, invece, per Charlotte Hornets, Chicago Bulls, New York Knicks, Detroit Pistons, Atlanta Hawks, Cleveland Cavaliers, Minnesota Timberwolves e Golden State Warriors. Ognuna delle 22 franchigie ancora in corsa disputerà altre 8 partite di regular season, al termine delle quali, se ci dovessero essere meno di 4 partite di differenza tra l’8° e la 9° di ogni Conference, si avranno delle sfide di play-in, ovvero spareggi.
La formula di questi ultimi è la seguente: se la prima sfida verrà vinta dalla compagine che ha chiuso la regular season all’8° posto, ci sarà l’immediata qualificazione ai Playoff; se invece dovesse spuntarla quella con il seed #9, allora si disputerà una seconda partita, decisiva, che designerà una volta per tutte quella che andrà al tabellone principale. Confermando le indiscrezioni dei giorni scorsi, i Playoff saranno sempre al meglio delle 7 partite, con eventuale Gara7 delle Finals il 12 ottobre.
Queste le altre date importanti decise dal Board of Governor: a partire dal 30 giugno e per una settimana le 22 franchigie svolgeranno una settimana di training camp, per poi spostarsi il 7 luglio al Disney World Resort di Orlando, Florida, dove si avranno ulteriori tre giorni di training camp (9-11 luglio). Il 25 agosto si terrà la Lottery, necessaria per determinare l’ordine di scelta al Draft, il quale avrà luogo il 15 ottobre; il successivo 18 ottobre prenderà il via la Free Agency.
Filtrano anche quelle che dovrebbero essere le date importanti di avvio 2020/21, ovvero l’inizio dei training camp (10 novembre) e il tip-off della nuova regular season (1° dicembre anziché 25 dicembre). Tornando al 2019/20, con il voto di ieri sera è ufficiale la cancellazione di ben 171 partite di regular season, per una perdita stimata in 600 milioni di dollari per i giocatori in termini di salario.
Queste le parole di Adam Silver, Commissioner NBA: “L’approvazione da parte del Board è un passo necessario verso la ripresa della stagione NBA. Mentre la pandemia di COVID-19 presenta ancora sfide che dobbiamo superare, da parte nostra proveremo a finire la stagione in modo sicuro e responsabilem sulla base di protocolli rigorosi in fase di definizione con i funzionari della sanità pubblica ed esperti medici“.
“Riconosciamo anche che, mentre ci prepariamo a riprendere il gioco, la nostra società si sta riprendendo dalle recenti tragedie di violenza e ingiustizia razziale, per cui continueremo a lavorare a stretto contatto con i nostri team e giocatori per usare le nostre risorse collettive e la nostra influenza in maniera tale da affrontare questi problemi in modo molto reale e concreto“, ha concluso Silver.