La Virtus Bologna, come reso noto nei giorni scorsi, ha deciso di non prendere parte alla Basketball Champions League 2019/20. Nelle ultime ore, però, stanno circolando voci secondo le quali la decisione dei felsinei potrebbe costar caro, per la precisione 250 mila euro, ovvero la sanzione economica prevista dal punto 4.7 dei bylaws della BCL.
Questa norma stabilisce che ogni club sottoscrittore di una Admission Form, o ogni altro documento nel quale dichiara di voler partecipare alla Basketball Champions League, e che successivamente si ritira, dovrà pagare entro 7 giorni dalla comunicazione della rinuncia all’organizzazione una somma che, nel caso della Virtus (entro o durante il Qualifiying Round), ammonta a 5 volte i 50mila euro dovuti dalla FIBA ad ogni partecipante alla regular season.
La Virtus ha risposto con il seguente comunicato:
“Per gli ottimi rapporti da sempre in essere con FIP e FIBA, Virtus Pallacanestro Bologna ritiene importante precisare quanto segue.
La Società conferma, così come indicato da FIP, di aver inviato in data 27.5.19 il club admission form (vistato dalla FIP in data 28.5.19) per partecipare alla BCL 2019/20, come da diritto conseguito in forza della vittoria dell’ultima edizione della stessa. Si precisa di aver poi ritirato tale admission form in data 12.6.19, prima della scadenza del termine per la presentazione delle richieste di ammissione
E’ altrettanto vero che la società non ha sottoscritto contratti per la concessione di wild card per la prossima edizione della BCL.
Tale decisione, anche se sofferta, è dovuta soltanto a valutazioni in linea con la strategia aziendale e imprenditoriale della società, posto che l’esperienza di Virtus nella BCL dello scorso anno ha confermato l’importanza e il prestigio di tale competizione, che è e rimane di altissimo livello e ben organizzata.
Siamo spiacenti che tale comportamento abbia certamente arrecato disagio alla politica federale ed alla Federazione internazionale e confidiamo, con la presente nota, di aver chiarito ogni equivoco confermando la disponibilità e l’impegno a rimanere al fianco della FIP per collaborare in modo costruttivo e sereno al miglioramento di tutto il sistema cestistico italiano.
Virtus Pallacanestro Bologna”.
Si dovesse arrivare alle vie legali, la controversia sarà valutata dalla Court of Arbitration Sport (CAS) di Losanna.