In una lunga intervista rilasciata a CasaSky24, Sasha Djordjevic ha nuovamente toccato diversi punti d’attualità. A partire chiaramente dalla pandemia e dallo stop al basket, deciso dalla Fip lo scorso 7 aprile. “In questo momento il basket e il resto dello sport sono in secondo piano. Ci atteniamo a quanto indicano enti governativi e Federazioni, senza polemica, sapendo che la cosa importante è tornare alla normalità“, spiega l’allenatore della Virtus Bologna.
“In questa fase è impensabile entrare in un palazzetto o fare qualsiasi sport” – continua – “Aspettiamo l’estate e, soprattutto, siamo in attesa di capire cosa succederà con l’EuroCup. I ragazzi sono a casa, si allenano individualmente, con l’obiettivo di finire tra un mese questa competizione“.
Djordjevic si sente anche italiano dentro (“Ho scelto di vivere qua con la famiglia, a Milano. Sono orgogliosamente serbo, ma anche milanese“) e, come già fatto in passato, ragiona su come si potrebbe migliorare il nostro movimento: “Io credo che la Nazionale sia lo strumento più importante per comunicare basket a tutti gli italiani, così come anche per gli altri sport. Lo penso sin da quando sono tornato, successi o medaglie permettono di proporsi a tutti“.
“Uno dei punti più importanti è alzare il livello di atletismo dei giocatori italiani” – commenta Djordjevic – “I ragazzi devono mettersi in testa che, fin da giovanissimi, devono lavorare sul proprio corpo, portarlo al massimo della potenzialità. Il basket attuale si fonda su dinamismo e atletica, non solo sul talento. In che percentuali? Diciamo 20% talento e 80% fisico“.
“Questo sta capitando in tutti gli sport, prestazioni fisiche pazzesche e regole che in questo senso aiutano” – aggiunge il serbo – “Pensiamo ai 24 secondi per azione o ai 14 secondi dopo il rimbalzo offensivo; tutte cose che fanno capire come si sia legati al decidere in fretta e con rapidità. Il limite è il cielo, ognuno può migliorare quanto vuole“.
“Ho la fortuna di aver allenato e di allenare una bella nazionale serba, con cui abbiamo ottenuto delle medaglie. Teodosic, Bogdanovic, ne abbiamo… Gallinari, anche, quando era giovane e aveva la giusta ambizione” – sottolinea – “Ognuno deve avere ambizioni e alzare l’asticella il più possibile, ma anche i giusti obiettivi. Sento tanti giocatori giovani che dicono di avere il sogno di vestire la maglia azzurra. Per me non va bene, quello deve essere il primo passo. Il vero obiettivo deve essere vincere con l’Italia“.