Nella mattinata odierna, ha avuto luogo la presentazione del nuovo coach della Virtus Bologna: Sergio Scariolo.
Nel corso della stessa, ha parlato così il presidente Massimo Zanetti: “Grazie di essere qui in questa ennesima giornata di festa per me, la città di Bologna e per la Virtus; siamo qui a presentare il coach campione del mondo che ha accettato la nostra offerta per far diventare la nostra società ancora più vincente. Scariolo non sarà solo allenatore ma ci aiuterà anche a diventare una società ancora più forte e organizzata, per farla diventare la più grande squadra italiana se non lo è già; per quanto mi riguarda abbiamo scelto il meglio”
Anche Paolo Ronci è intervenuto brevemente: “Ringrazio il Presidente e voglio sottolineare il concetto di portare il nostro club all’eccellenza in Europa e questa è una delle motivazioni per cui ci siamo confrontati. Non solo dal punto di vista sportivo ma anche culturale per portare il nome della Virtus alto in Europa”.
La palla è passata poi al coach bresciano: “Io ringrazio la Virtus per la fiducia, voglio trasmettervi il mio entusiasmo per rimanere in pianta stabile nella società e tornare in una città che amo e dove ho molti amici; credo che si possa fare un buon lavoro e ce ne sarà tanto da fare e mi complimento con la società alla squadra e a Sasha per la grande stagione. Ovviamente guardiamo il futuro, c’è una consolidazione da attuare nella pallacanestro italiana ed europea, conosco i miei limiti e non posso sostituirmi a nessuno; posso portare la mia esperienza e metterla a disposizione della società. Quello che posso promettere ai tifosi è che darò tutto me stesso e così faranno anche i miei collaboratori sperando di continuare a crescere e prepararci nel modo migliore; chiedo di rispetto e cerco di offrirlo”.
Sull’addio alla NBA: “Non è stato facile decidere di lasciare la NBA, in un posto dove stavo bene e con il contratto appena rinnovato. Allo stesso tempo è vero che la NBA per determinate posizioni crede negli stranieri fino a un certo punto, o vuole proteggere la propria identità. In certi momenti mi sono sentito importantissimo per la mia squadra, la questione è sul ruolo di capo-allenatore, in questo momento per quanto tu possa dare testate… non avevo l’ossessione di diventarlo, volevo stare almeno tre anni immerso nel gioco, come solo un assistente può fare. Sono contento, ho imparato moltissimo”.
Sui giocatori in rosa e attualmente sotto contratto: “Sono appena arrivato, ma ho parlato con il capitano e i giocatori più rappresentativi, Ricci, Teodosic e Belinelli, e mi hanno arricchito molto. In generale le sensazioni comuni sono queste, “ok, sono stati 20 giorni fantastici, ma cerchiamo di non farci abbagliare dalla bellezza di quel periodo” e fare una valutazione più ampia. Tutti e tre si sono sentiti nel progetto, motivati, gente che parla come uno sta dentro e vuole aiutare. Poi ci sono le situazione contrattuali e non entro nel merito, abbiamo parlato di pallacanestro e di emozioni. Di contratti e trattative se ne occupano altre”.
Su Marc Gasol: “Confesso che negli ultimi giorni ho trascurato un pochino l’altra famiglia. Poi, non so come possa esserci diffusa una voce del genere, ma a Bologna è così, uno si sveglia e pensa al rumor, poi si diffonde e subito un altro ha visto la moglie di Marc Gasol che sta cercando casa. So come funziona questa città, ci rido e dopo andiamo avanti in maniera seria”.
Sull’ossatura della squadra: “Non si può fare una valutazione negativa sull’Eurocup perché si è persa l’ultima partita. Io credo che la squadra sia in generale rinforzabile, qualunque squadra lo è. Però bisogna stare attenti all’equilibrio. C’è spazio per continuare a riempire il bicchiere, senza farlo tracimare, in modo che tutti i giocatori si sentano coinvolti e diano il meglio di se stessi. 6+6 è un vincolo piuttosto rigido, cercheremo di avere equilibrio. Mi piacerebbe che il gruppo italiani continuasse con noi, è il desiderio di tutti. E migliorare il parco stranieri senza stravolgere”.
Su Weems: “Me ne hanno parlato molto bene, ottimo giocatore se sta bene e rispettato in spogliatoio. Spero di poterlo confermare. La questione è contrattuale”.
Articolo a cura di Michele Mandelli.