La pandemia da COVID-19 ha fermato tutto il basket italiano, almeno per quel che riguarda la stagione 2019-20. In attesa che chi di dovere ponga definitivamente la parola fine sui verdetti, rimasti giocoforza inespressi, in casa Virtus Bologna coach Djordjevic guarda all’operato dei suoi fino all’interruzione.
“Non so se eravamo davvero i più forti del torneo ma, dati alla mano, sembra proprio di si. Siamo stati al comando dall’inizio alla fine, con un cammino ben chiaro e lasciando un’impronta decisa sul campionato” – ha spiegato il coach serbo a Rai Sport – “Questo, però, resta solo sulla carta, sono quasi chiacchiere da bar, da tifosi. Detto ciò, sono contento di quello che abbiamo fatto, della chimica creata e del gioco espresso. I miei ragazzi, allenandosi duramente in ogni momento per raggiungere gli obiettivi, si sono dimostrati grandi professionisti“.
“Cosa porterò con me di questa stagione? Sicuramente la fortissima connessione con i giocatori. La forza del gruppo, dei miei giocatori e dello staff, è stata la loro umiltà. Da ciò è partito tutto e di questo sono molto contento“, prosegue Djordjevic, che poi tocca il tasto dello scudetto, per ora non assegnato: “Aspettiamo le decisioni anche se, ovviamente, adesso è un pensiero secondario. A nessuno piace vincere a tavolino, ma restare a mani vuote dopo tutto quello che abbiamo fatto reca un pò di dispiacere e malinconia. Aspettiamo anche le decisioni dell’EuroLeague per quel che riguarda l’EuroCup. Quando si riprenderà, vuol dire che tutto questo incubo sarà finalmente alle spalle“.
Infine, Djordjevic non manca di mandare un nuovo messaggio all’Italia e agli italiani: “Sono orgogliosamente serbo, è chiaro; ma mi sento molto italiano. Questa situazione ci farà capire la qualità umana della gente, la storia, la cultura, e da questo dobbiamo ripartire. Secondo me ci vorrà tanta umiltà per ricominciare, tanto aiuto verso il prossimo e tanta positività per trovare la forza di venire fuori da questo periodo“.