La sfida tra Cantù e la Virtus Bologna affonda le proprie radici nella storia del basket nostrano, vantando la bellezza di 162 confronti, il primo dei quali nel 1954. Ma questa è una sfida dal sapore molto particolare soprattutto per coach Pino Sacripanti.
Sacripanti, nato e vissuto a Cantù, ha percorso da allenatore tutta la trafila della squadra brianzola; una vita dal punto di vista professionale, dal 1990 al 2007 e quindi dal 2013 al 2015, prima di vivere le esperienze ad Avellino e a Bologna, sponda Virtus.
“Di fronte avremo una squadra talentuosa, con giocatori come Gaines, Mitchell e Jefferson. Tutta gente che può cambiare una partita quando vuole” – sottolinea Sacripanti – “Serve un piano partita preciso. Dobbiamo essere bravi a controllare il gioco e le loro individualità, giocando con energia e durezza“.
“La strada percorsa fin qui mi soddisfa. Dopo la vittoria di Istanbul abbiamo cominciato subito a lavorare e direi che in questi giorni ci siamo allenati bene” – continua Sacripanti – “Qvale è rimasto a riposo per motivi precauzionali; è un piccolo affaticamento e dovremo conviverci. Giovedì e venerdì si è allenato bene, oggi si riposa per vedere di averlo al meglio domani. Non è un problema, solo una precauzione“.
“Ci aspettiamo un passo in avanti da parte di tutti, poiché io ho bisogno di tutti. Ai miei giocatori chiedo sempre di non andare mai sotto al 6, non chiedo prestazioni mostruose” – conclude il coach 48enne – “Cantù? E’ la mia città, sono cresciuto lì, abito lì. Normale che non sia mai una partita come le altre, anche se c’è differenza tra giocare lì o qui. Io però sono concentratissimo sulla partita di domani, che per la Virtus ha una grande importanza“.